I genitori di bambini iperattivi e oppositivi sono abbastanza “abituati” a scontrarsi con comportamenti provocatori, crisi di rabbia, qualche urlo, parolacce e delle volte comportamenti dirompenti e aggressivi.

Questo mette a dura prova, e la frequenza con cui sperimentano queste situazioni non li rende, da sola, sempre in grado di controllare e gestire al meglio quei momenti.

La rabbia è un’emozione normale, universale, come tutte le emozioni. Capita a tutti di arrabbiarsi. Ciò che può creare disagio sono i comportamenti-problema che seguono quest’emozione, l’aggressività verso sé, gli altri e le cose, le reazioni altrui che potrebbero provocare.

Cosa deve tenere a mente un genitore che si confronta con queste problematiche?

Quello che sembra poco importante per te potrebbe essere estremamente importante per lui/lei, anche se tu non ne capisci assolutamente il senso. Se piange, ti spinge via e si dimena perché “vuole indossare le scarpe blu e non quelle rosse che hai tu in mano adesso” … non servirà a nulla ripeterli che sono uguali, cercare di spiegarli che si è fatto tardi e dovete uscire, cercare di convincerlo che quella cosa sia poco importante… È necessario validare e riconoscere sempre le loro emozioni, mai negarle o sminuirle.

Spesso la rabbia sfocia in comportamenti aggressivi. Per aiutare il bambino ad alleviare la sua tensione fisica che deriva da quest’impulso potrebbe essere utile metterli a disposizione uno spazio morbido, ad esempio con dei cuscini da prendere a pugni e delle coperte da stringere. Tutto questo, però, tenendo comunque presente che non deve diventare una forma di isolamento dal resto della famiglia, la percezione di ciò potrebbe scatenare l’effetto contrario: “non ti chiedo di stare in quello spazio per sfogarti in solitudine… ti accompagno io in quello spazio perché tu possa calmarti”.

Rispondere con voce calma e reagire in modo pacato permetterà al bambino/a di apprendere un modello migliore. Certo, non è per nulla facile! Ma più calma dimostrerai, più probabilità avrai si calmi a sua volta. Urla o aggressioni porteranno ad altrettanti agiti da parte del bambino/a, o comunque non gli comunicheranno che esiste un modo diverso di reagire a ciò che non ci piace.

Le emozioni sono parte integrante di ogni momento della vita di ognuno, così come lo è la rabbia. Quando si decide di intervenire per smorzare o mettere fine ad un comportamento negativo, è bene spiegare chiaramente perché lo si sta facendo. Qualsiasi conseguenza dovrebbe sempre riguardare i comportamenti, non l’emozione.

I bambini hanno bisogno di sentirsi ascoltati, soprattutto quando sono turbati. Il contatto visivo li aiuta notevolmente a percepire che l’altro è in ascolto, inoltre consentire loro di parlare di come si sentono aiuterà a fare passi da gigante per calmarsi.

Compito del genitore non è solo di controllare momenti di rabbia manifesta nel proprio bambino quando questi si presentano, ma anche e soprattutto insegnare al bambino come calmarsi quando è da solo.

Allenarsi insieme e familiarizzare progressivamente con alcune “tattiche” non solo promuove una maggiore capacità di autocontrollo, ma permette ai bambini di acquisire sempre maggiore consapevolezza e fiducia attraverso l’esplorazione dall’interno la loro stessa rabbia.

Vediamone alcune.

Contare può essere un modo per evitare di reagire d’impulso, permette al bambino di fermarsi per qualche momento e riflettere meglio su quello che sta per fare.

Respirare consapevolmente è un’efficace tecnica di rilassamento. Nonostante la tensione che sta sperimentando, fare uno o più respiri profondi può aiutare il bambino a rilassare il proprio corpo.

Questo è un altro modo per favorire il rilassamento attraverso la respirazione. Soffiando nelle proprie mani il bambino potrà ricevere un feedback della forza del proprio respiro ed utilizzarlo per controllare la respirazione.

Se focalizzarsi sul respiro non è un buon modo per rilassarsi, una lieve pressione o restrizione fisica potrebbe facilitare una breve pausa di riflessione.

È altrettanto importante che i bambini imparino a notare cosa accade al loro corpo quando si arrabbiano – “Senti del calore sul volto? Percepisci tensione nel corpo?” – insieme a riconoscere che queste sono sensazioni comuni a tutti e che non c’è nulla di sbagliato in loro.

Stringere i pugni e poi rilassare le mani è un modo per liberare la tensione corporea. Spesso i bambini non hanno idea di quanta tensione possono accumulare quando si arrabbiano, questo gesto li aiuta a “sentirla” e liberarla.

Si chiama body scan, prevede che il bambino si concentri intensamente su ogni parte del proprio corpo, partendo dalla testa scendendo verso i piedi, per notare dov’è che c’è più tensione e liberarsene.

Un abbraccio rende tutto migliore! Specie in bambini più grandi che hanno più o meno imparato a gestire i loro impulsi, può capitare di percepire in sé un aumento della tensione derivante dal non riuscire a calmarsi come si vorrebbe. In questi momenti sapere di poter chiedere un gesto di conforto può alleggerire questa tensione.

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